Edward Bach

« La malattia non è né una crudeltà in sé, né una punizione, ma solo ed esclusivamente un correttivo, uno strumento di cui la nostra anima si serve per indicarci i nostri errori, per trattenerci da sbagli più gravi, per impedirci di suscitare maggiori ombre e per ricondurci alla via della verità e della luce, dalla quale non avremmo mai dovuto scostarci. »

Biografia

Bach crebbe in campagna, in mezzo alle piante, e questo fu determinante per la formazione del suo carattere e per le scelte che avrebbe fatto da adulto. Bach, infatti, era innamorato della natura.
A sei anni prese la decisione di fare il medico, decisione che portò avanti fino alla sua laurea, in medicina, nel 1912 allo University College di Londra.
Appena laureato, Bach si buttò nella pratica ospedaliera, che all'inizio sembrava entusiasmarlo e interessarlo. Ma la sua personalità molto sensibile cozzava spesso con il lato meccanico e spersonalizzante che a volte assume la pratica medica; i suoi colleghi, notò, si concentravano sulla malattia, sul sintomo e sulla cura, scordandosi però spesso persino il nome dei malati, e non le esigenze emotive e la personalità.
Fu in questo periodo, quindi, che sviluppò la teoria secondo cui quello che doveva essere curato era il malato, non la malattia, ed era questo il motivo per cui alcune medicine risultavano efficaci su un paziente e su uno no.
Il desiderio di ricerca di un nuovo tipo di cura spinse il dottor Bach ad abbandonare il reparto di chirurgia dell'Ospedale dello University College, appena un anno dopo il suo ingresso, e a passare a quello di immunologia. Fu così che Bach cominciò a dedicarsi alle ricerche sui batteri.
In un primo tempo i risultati furono esaltanti: per prima cosa scoprì nello stomaco di alcuni ammalati cronici dei batteri che erano assenti (o poco presenti) nello stomaco di persone sane. Servendosi di questi sintetizzò un vaccino che somministrò ai pazienti, i quali sarebbero guariti, non manifestando più nemmeno dolori normalmente difficili da eliminare, quali dolori artrosici e reumatismi. A questa scoperta ne seguirono altre, come quella che non era necessario ripetere un vaccino a intervalli regolari, ma solo quando la dose inoculata aveva perduto l'effetto.

Malattia e guarigione

Nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Bach fu riformato alla visita di leva a causa delle sue precarie condizioni fisiche, ma nonostante tutto gli fu affidata la responsabilità di quattrocento posti letto nell'Ospedale dove si era laureato. Nel luglio 1917 gli venne diagnosticato un tumore, e gli diedero tre mesi di vita; a causa di questa notizia, cadde in una profonda depressione.
Questo stato, però durò poco, perché Bach decise di reagire e spese molto del suo tempo in laboratorio, assorbito completamente dai suoi esperimenti. Ma i tre mesi passarono, e Bach non morì; la malattia regredì, fino a scomparire del tutto.
Fu così che Edward Bach teorizzò che un grande entusiasmo e una grande voglia di vivere aiutavano nella guarirgione delle malattie. Su questo prinicipio, infatti, si fonderanno, più tardi, i suoi rimedi, che avevano la caratteristica di voler restituire al malato la voglia di vivere, e grazie a questa egli riusciva a guarire.